Storia
L’antica Vicinanza
Il Patriziato affonda le sue radici nella Vicinanza, la forma di organizzazione che precedette l’attuale Comune, a cui appartenevano le famiglie originarie del luogo. Dal 1798 in poi il termine di Patriziato sostituì quello di Vicinanza e nel 1803 il Patriziato venne affiancato dal Comune politico, ebbe così inizio il periodo del Patriziato comunale o Comune patriziale, che durò fino al 1835.
Il Patriziato di Contra

Il Patriziato di Contra si staccò in modo definitivo dal nuovo Comune soltanto verso la fine degli anni ’80 del XIX secolo. Fino a quel momento tra Comune e Patriziato vigeva una sostanziale sovrapposizione. L’Archivio patriziale di Contra conserva un registro dal titolo “Protocollo della Municipalità” e la firma dei protocolli è quella del sindaco.
Le famiglie patrizie
Le famiglie patrizie di Contra sono:
Bacciarini, Cajocca, Canevascini, Dadami, Galliciotti, Maggini, Mazzoni e Storni.
Alcune famiglie, ancora presenti nel Registro delle famiglie patrizie del Comune di Contra del 1895, si sono estinte. Tra queste vanno in particolare ricordate le famiglie Piantoni, Rossini e Zanola (o Zanolla).
Stima patrizi registrati per famiglia (anno 2010)
| Famiglia | Patrizi stimati |
|---|---|
| Storni | circa 60 |
| Canevascini | circa 50 |
| Galliciotti | circa 40 |
| Maggini | circa 30 |
| Mazzoni | circa 25 |
| Bacciarini | circa 15 |
| Cajocca | circa 15 |
| Dadami | circa 10 |
Nota: questi dati sono stimati sulla base dei registri patriziali, dei verbali assembleari e della documentazione interna, e sono soggetti a variazioni nel tempo.
Famiglie patrizie estinte
Accanto ai cognomi tuttora attivi, alcune famiglie presenti nei registri storici risultano oggi estinte, ovvero prive di discendenti iscritti al registro patriziale. Tra queste si ricordano:
Piantoni, Rossini e Zanola (o Zanolla)
Queste stirpi erano parte integrante della Vicinanza e in seguito del Patriziato di Contra. Figurano nel Registro delle famiglie patrizie del 1895 e in altri documenti conservati presso l’archivio patriziale.
Lo stemma

Lo stemma del Patriziato di Contra raffigura una zucca e la frase “CUCURBITAS GENTIS NOSTRAE STEMMA” (La zucca (è) lo stemma della nostra gente).
Secondo la leggenda, centinaia di anni fa un mulo, un asino e un becco, carico di zucche, partirono da Contone. Giunta a Minusio, la comitiva salutò l’asino, che decise di fermarsi in pianura, mentre gli altri animali salirono la collina. A Brione sopra Minusio, colpito dall’aria fresca e dall’ottima erba, il mulo si accomiatò dal becco, che proseguì il cammino verso Contra. Deciso a salire più in alto, il becco si liberò tuttavia delle pesanti zucche e si incamminò verso Mergoscia. Le zucche abbandonate dal becco divennero così l’emblema dei Contresi; gli altri animali assursero invece a simbolo degli abitanti degli altri villaggi.
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Le attività
Il Patriziato si occupava di questioni amministrative e della gestione del territorio in particolare dei boschi che costituivano una fonte di reddito. Nel 2005 il Patriziato di Contra era ancora proprietario di 294’927 m2 di bosco.
Particolare attenzione fu rivolta anche all’approvvigionamento di acqua potabile. La storia dell’acquedotto conobbe una prima fase attorno alla metà del XIX secolo, quando nel 1865 a Contra vennero costruite quattro fontane, una per ogni frazione: Campei, Rengia, Contra di Sotto e Costa. Nel 1912 venne costruito il lavatoio pubblico. Nello stesso anno il Patriziato di Contra decretò «di far eseguire una condotta d’acqua per uso privato, derivandola dalla sorgente già per uso del pubblico Lavatojo, fatto costruire a spese del Patriziato». La tubatura si limitò, in un primo tempo, a fornire l’acqua potabile alle frazioni di Campei e Rengia. Il servizio si estese gradualmente e nel 1938 si costituì l’Azienda acqua potabile del Patriziato di Contra. Nel 1964 l’acquedotto fu ceduto al Comune per un importo di 98’000 franchi.
Nel 1885 il Patriziato di Contra cedette gratuitamente alla Società del Gottardo il terreno per la costruzione della stazione ferroviaria. Inoltre concedeva l’estrazione di materiale dal letto del fiume Verzasca e finanziava opere pubbliche come la costruzione della strada carreggiabile da Tenero a Contra.
Nel 1913 il Patriziato promosse la costruzione di una pesa alla Còsta, che rimase operativa fino al 1990, adibita alla pesatura di veicoli e animali.

